Studio di registazione

Floating Collective

Esce il 26 Febbraio Beat Soup, primo LP di Floating Collective, etichetta K-Brothers, distribuzione Egea Music


1 Vinile 12”
9 tracce
7 musicisti coinvolti
3 giorni di presa diretta 
Tanto tempo chiusi al Kalakuta ReCpublic Studio per capire cosa ne fosse uscito
Molti generi, o, volendo, un solo Transgenere


Un progetto nato per musicare un viaggio tra le stelle di un Planetario, dove tre musicisti ne coinvolgono gradualmente altri, per poi liberare in una sola seduta, tutta la musica contenuta in Beat Soup.
Un sound che nasce dall’unione di influenze diverse, create dalla ricerca dell’interplay tra i musicistie la voglia di non chiudersi nei crismi di un unico genere. Si potrebbe spiegare facilmente con una citazione di Gilles Peterson, famoso produttore della nuova scena strumentale Inglese, secondo cui “L’ultima cosa di cui il jazz ha bisogno è un’altra versione di Summertime o Feeling Good”.

Biografia


A-SIDE
Beat Soup miscela groove funk con aperture a spazi più ampi, cori di voci che ballano su stacchi ritmici come in un’orchestra Lo-Fi

Heap è una composizione più rilassata, che ci presenta Zevi Bordovach al piano elettrico, dal ritmo sarno ed i suoni ovattati.

8° Nano è un gioco, lo spostamento ritmico crea uno slittamento tra ritmica e melodia che viene percepito dall’ascoltatore come incastro “esatto”, ma che a volte sembra scappare dalla linearità temporale.
I suoni sono più crudi, taglienti, con momenti di caos che si risolvono frammentandosi per tornare al principio.

Samala Talibè è un brano composto da Davide Pignata, che partecipa alla registrazione con il sax alto, basato su un tempo dispari che però diventa circolare grazie all’impronta afro. Un tema che viene rimaneggiato e servito frastagliato, con la chitarra che semina pillole di caos sonoro.

Funny PP è un divertissement, un tema molto luminoso ma dai timbri scuri, un funk sghembo e giocato sull’interplay e l’improvvisazione, con divagazioni free.

B-SIDE

Ubun2 è basato su un groove Africano chiamato Bikutsi sormontato da un tema che suona tanto “maggiore”, per usare un termine nerd quanto il titolo, ma che ben presto abbandona la sua strada per incrociare momenti molto più occidentali. Una fusione tra i modi diversi di suonare dei tre msucisti.

Il Tema di Giova è la traccia che più è rimasta fedele all’impianto originale del progetto. Un tema nato per contrabbasso è il lento vagare nello spazio profondo, meteore di suono si abbattono quasi casualmente su di esso prima interpretato da Camisassa, poi dalla chitarra e dalla Ghironda di Busso. Sepolta in un mare di suoni, una pulsazione cardiaca è l’unica regola lineare della composizione.

la terza track del Bside è Gusti Ambigui, una composizione di Pipino che gioca sulla ripetitività del tema mentre intorno il resto lentamente cambia. Una sonorità che riporta ai gialli di Elio Petri raccoglie oltre al trio , al piano di Bordovach ed il sax di Pignata, anche la Ghironda, quasi irriconoscibile nei suoni, di Francesco Busso.

Noè Facile è una chiusura all’insegna del gioco, del divertimento che può dare la musica. Matteo Castellano, cantautore e grande artista, si presta a costruire su una sonorità che ricorda la musica di New Orleans, un’improvvisazione (nel senso letterale della parola) su una famosa canzone dello Zecchino D’Oro. Il risultato è abbastanza folle per chiudere un disco che fin dall’inizio si disinteressa alla lucidità.

Hanno partecipato:

Andrea Pipino: Chitarra elettrica, Effetti
Enrico Arnolfo: Batteria, Mix e mastering presso Kalakuta ReCpublic Studio
Camisassa Giovanni: Contrabbasso, basso elettrico
Davide Pignata: Sax Alto
Francesco Busso: Ghironda, Effetti, Grafica
Matteo Castellano: Voce improvvisata
Zevi Bordovach: Tastiere
Michele Laganà: Fonico, mix presso Kalakuta ReCpublic Studio
Tundra: Grafica 
Vittorio Mortarotti: Foto di Copertina

Tracklist:

1 – Beat Soup
2 – Heap
3 – 8° Nano
4 – Samala Talibè
5 – Funny PP
6 – Ubun2
7 – Il Tema di Giova
8 – Gusti Ambigui
9 – Noè Facile